Un fork e un causa: di certo i responsabili di Yearn Finance non possono dire di annoiarsi con tutto quello che accade all’interno e all’esterno della loro blockchain in questo preciso momento.
Cosa succede con Yearn Finance
Partiamo dalle questioni legali, spesso molto interessanti. Cosa sta succedendo? E’ presto detto: ad essere coinvolto è il fondatore di Yearn Finance, Andre Cronje. Secondo quel che si apprende un gruppo di persone che si fa chiamare EMN investigation ha iniziato una raccolta fondi per poter denunciare alle autorità sia il fondatore della blockchain in questione, sia Kirby e Banteg per quello che è conosciuto come lo scandalo Eminence (da qui la sigla EMN).
Si tratta di un attacco hacker grazie al quale furono rubati fondi pari a 15 milioni di dollari: una parte delle vittime di questo furto ritiene il fondatore di Yearn Finance colpevole e pretende giustizia.
La EMN Investigation promette che il 100% dei fondi raccolti sarà utilizzato per finanziare la causa e che alla fine di questa campagna, stabilita per il prossimo 9 novembre, verranno eseguiti sia uno snapshot ed un fork. Attraverso di essi la metà della supply del nuovo token verrà distribuito a chi avrà donato i fondi per finanziare la causa e l’altra metà a coloro che sono rimaste vittime dell’attacco.
Se l’iniziativa della causa al fondatore di Yearn Finance incuriosisce, la possibilità del fork non è da meno: il gruppo sostiene che con lo stesso verrà creato un “nuovo ecosistema DeFi ma senza i cattivi attori“.
EMN Investigation e le loro motivazioni
Va sottolineato che EMN Investigation nel proporre le sue iniziative non lesina sulle spiegazioni, raccontando come fu essenzialmente Andre Cronje a pubblicizzare il lancio a sorpresa di Eminence Finance e di conseguenza a procedere con la successiva implementazione degli smart contract su Ethereum. Contratti ampiamente pubblicizzati anche dal responsabile della comunicazione di Yearn Finance, Kirby, mentre lo sviluppatore del gruppo, Banteg, vendeva i token acquistati dal contratto a Uniswap.
Il nodo della questione? Teoricamente Eminence Finance avrebbe dovuto essere un test e questo, come sottolinea il gruppo EMN Investigation avrebbe dovuto significare che il valore del token doveva essere pari a zero. Eppure il fondatore di Yearn Finance ha lasciato che venissero versati 15 milioni di dollari senza dire nulla. Chiedono quindi i membri del gruppo:
“Perché non ha almeno avvertito il team di Yearn Finance che stavano acquistando e vendendo un token di test senza valore?”
“Se gli sviluppatori di qualsiasi altro team“, hanno spiegato, “iniziassero a proporre e vendere un token di test, sarebbero accusati di frode e l’intero team perderebbe legittimità. Nella migliore delle ipotesi” concludono, “questo è stato un lancio virale andato a male, nel peggiore dei casi è stato un rugpull”.
Come dare loro torto?