San Marino sarebbe in procinto di lanciare Titano, la sua criptomoneta: un’indiscrezione che da tempo girava nel settore ma che sembra trovare una conferma in questi giorni.
Cosa è Titano
A quanto pare questo piccolo ma importante Stato starebbe accelerando le operazioni per giungere a un rilascio della valuta digitale a breve termine.
Ricordiamo che San Marino è uno stato che nasce sul territorio della Penisola tra le Marche e l’Emilia Romagna e conta 34 mila abitanti. Come molti altri paesi al momento sta pagando lo scotto della crisi scatenata dall’emergenza Coronavirus e presenta in bilancio un debito da 360 milioni.
Sono due i piani messi a punto dal segretario dell’economia di San Marino secondo ciò che ha riportato il sito Milano Finanza: l’emissione di titoli di stato per 500 milioni da collocare sul mercato internazionale o emettere il Titano, una valuta virtuale, caricata sulla Smac card, una carta elettronica molto utilizzata sul territorio.
Una criptovaluta quindi, che potrebbe aiutare a pagare stipendi e pensioni per una quota inferiore al 30%. Insomma, Titano verrebbe utilizzato per “generare liquidità” e aiutare imprese e famiglie che corrispondono a determinati canoni.
Questa valuta digitale potrà essere spesa solo a San Marino e sarà ritirata dal mercato se dovesse circolare troppo. Il suo valore? Un Titano sarà pari a un euro.
Una stablecoin quindi pensata per superare la crisi.
Titano è davvero una criptovaluta?
Il Titano potrà essere davvero considerato una criptovaluta? La risposta non è chiara: al momento infatti manca qualsiasi riferimento alla tecnologia blockchain. Non solo: si tratterà di una moneta decisamente centralizzata visto che sarà direttamente lo Stato a decidere l’ammontare della supply di Titano, con tanto di possibilità di arrivare al ritiro della valuta in caso l’ammontare in giro per il mercato fosse superiore al previsto.
Va detto a ogni modo, sottolineando che ancora non si ha davanti uno schema chiaro delle sue caratteristiche, che Titano potrebbe divenire la prima valuta digitale di stato emessa, superando anche lo Yuan digitale cinese, ancora in fase di test a Pechino.
Forse le piccole dimensioni dello Stato hanno il suo peso, come il fatto che il Titano di San Marino sembra essere una CBDC light rispetto a quelle in via di sviluppo. Tutto porta a pensare che alla fine sarà solo una sorta di token pensato per essere usato con una tessera, la Smac Card, utilizzata per accumulare punti e avere sconti nei negozi convenzionati della Repubblica.
Niente wallet digitale né scambi tra utenti: un mezzo di pagamento e basta? Forse, ma senza dubbio una iniezione di liquidità comoda, utile e legale.