La Russia vuole bannare i Bitcoin: in Parlamento sono stati infatti proposti alcuni emendamenti al fine di rendere illegale il commercio di criptovalute condannando fino a 7 anni di carcere chiunque compra o venda queste monete digitali.
Russia contro Bitcoin e criptovalute
In un anno come 2020, dove le valute digitali hanno mostrato di poter essere un asset importante e sul quale investire anche in momenti di crisi, la Russia, come riporta RBC.ru, decide di muoversi controcorrente dando spazio allo studio di tutta una serie di progetti di legge relativi alle criptovalute e alla loro circolazione.
Va detto che al momento tutte queste proposte non sono state ancora votate e sono semplicemente state inviate al Ministero dello Sviluppo Economico: la notizia ha fatto però tanto scalpore che il capo del comitato sui mercati finanziari Anatoly Aksakov ha dovuto sottolineare pubblicamente che al momento nessun testo definitivo in merito alle valute digitali è stato messo a punto.
Secondo gli esperti, nel caso in cui uno di questi disegni di legge dovesse diventare effettivo, tutto questo si trasformerebbe nella cessazione della circolazione delle criptovalute nell’intera Russia.
Questo sì tradurrebbe nell’impossibilità di vendere, scambiare e addirittura minare Bitcoin. Le uniche cose che sarebbero consentite, ma solo con una dichiarazione apposita, sarebbero il possesso, il trasferimento e la ricezione.
Pene e multe in caso di ban Bitcoin in Russia
Le pene previste ovviamente comprendono anche delle ammende pecuniarie: per chi organizzasse scambi, transazioni o fornisse servizi relativi alle criptovalute utilizzando siti registrati in Russia o computer presenti in Russia, vi sarebbero da pagare da un minimo di 50 mila a un massimo di un milione di rubli.
Per chi usasse le criptovalute come mezzo di pagamento vi sarebbero la confisca dei beni e una multa compresa tra i 20mila e i 400 mila rubli. Nel caso di danni causati a cittadini, organizzazioni ed enti pubblici sarebbe previsto invece il carcere, da 1 a 7 anni.
È impossibile non notare che se questi disegni di legge dovessero divenire realtà, per il mercato crypto in Russia non vi sarebbe scampo ed è per questo motivo che la maggior parte di coloro che lavorano sulle criptovalute in Russia pensano che una legge così restrittiva non possa mai divenire realtà.
Già in passato un altro paese aveva provato a mettersi contro le criptovalute: ora sta lavorando sulla sua propria stabiecoin. Si parla ovviamente della Cina e di tutti i suoi tentativi di mettere al bando le criptovalute prima di “cedere”. Sara curioso vedere se la Russia farà la stessa fine del dragone rosso e alla fine cederà, o se andrà avanti per la sua strada.