Sembra proprio che Libra di Facebook rischi di nascere sotto una cattiva stella, sempre che questo accada: sia la moneta digitale in costruzione che il social network di Mark Zuckerberg sarebbero finiti sotto indagine in Australia.
Problemi in Australia per Libra
La notizia è stata riportata dall’Ansa dopo essere stata lanciata dal quotidiano australiano “The Australian”: in poche parole le otto maggiori autorità di regolamentazione del paese avrebbero stabilito un accordo con il quale, ovviamente nei limiti segnati dalle proprie competenze, spingere Facebook a diffondere maggiori dettagli sul progetto di Libra. Nessun complotto: le autorità coinvolte nell’indagine sono enti specializzati in diversi ambiti di riferimento come la lotta al riciclaggio, la protezione dei consumatori e degli investitori. La richiesta di maggiori dettagli nasce dalla volontà di rispondere ad alcune domande che sono state poste in merito alla sicurezza di questa criptovaluta a 360 gradi. E sebbene ci si domandi se a livello finanziario il suo lancio possa turbare i mercati, nella maggior parte dei casi i quesiti sono relativi ad un possibile uso delinquenziale della criptomoneta come il riciclaggio, le truffe online ed il finanziamento del terrorismo. Quello che si vuole sapere è se Libra sarà abbastanza sicura nel suo sistema da non permettere un uso scorretto della stessa.
Altri problemi in Europa per Libra
Mentre si apre un fronte australiano di problemi per Libra, i problemi in Europa per la moneta digitale di Mark Zuckerberg sono tutt’altro che risolti. Secondo una indiscrezione presentata dal sito di informazione europeo Euractive, anche l’Unione Europea sarebbe pronta a bloccare Libra ed il suo lancio (come lo sviluppo di altre criptomonete, N.d.R.) fino a che tutti i punti oscuri non saranno chiariti. E sarebbe già pronta una proposta da discutere al prossimo vertice dei ministri dell’Economia dell’Eurozona domani, quando si parlerà delle stablecoin globali e dei loro rischi.
Sono molti i rappresentanti degli Stati Membri dell’Unione Europea che non si trovano perfettamente d’accordo nel dare via libera a Libra o ad altre nuove monete digitali che non siano in grado di fornire le adeguate garanzie relative alla sicurezza. Pensando ad un contesto così imponente come quello rappresentato da Facebook, dove il numero di utenti potenziali di Libra è rappresentato da milioni di persone in tutto il mondo, è lecito che le autorità centrali globali si pongano domande (e relative problematiche) e pretendano risposte.
Mark Zuckerberg ha già fatto sapere che non lancerà Libra se prima non avrà il via libera da tutti: sarà interessante vedere questo cosa comporterà a livello di tempistiche.