A quanto pare il crimine paga, almeno sul mercato delle criptovalute: secondo un dossier redatto da CipherTrace, i crypto hack e le frodi hanno reso possibile la sottrazione di 1,36 miliardi di dollari solamente nei primi cinque mesi del 2020.
Truffe e attacchi dispendiosi per le piattaforme
Un dato che rende possibile prevedere un probabile superamento del record negativo segnato nel 2019, quando allo stesso modo sono stati rubati 4,5 miliardi di dollari in criptomonete.
Il punto è il seguente: le realtà delinquenziali che lavorano in rete si stanno specializzando sempre di più, mettendo in atto strategie di attacco alle piattaforme crypto sempre più avanzate ed efficaci. Un fattore che sta portando gli interlocutori del settore a mettere a punto protocolli di sicurezza ancora più serrati. Negli ultimi tempi si porta ad esempio, perché calzante, ciò che è successo a Kucoin, l’exchange originario di Singapore: in quel caso il furto ai wallet è stato di circa 150 milioni di dollari in Bitcoin ed Ethereum spostati su un indirizzo sconosciuto.
In questo caso, rispondendo velocemente, Kucoin ha congelato depositi e prelievi e ha trasferito tutti i fondi su nuovi wallet meno vulnerabili, inserendo in una blacklist gli indirizzi degli hacker. Ma non tutti hanno questa rapidità e capacità di reazione, motivo per il quale mettere a punto nuove protezioni diventa basilare.
Come difendersi dagli attacchi hacker
Come difendersi da questi attacchi se si ha un wallet? E’ importante sottolineare che non sempre si ha la fortuna di essere clienti di un exchange come Kucoin, preparato nelle risposte e dotato di un’assicurazione pronta a ripagare il danno subito: spesso e volentieri, purtroppo, frodi e hack portano alla perdita dei soldi da parte degli utenti.
E’ questo il motivo per il quale coloro che hanno wallet crypto devono iniziare a provvedere alla propria sicurezza, partendo da una minima spesa e da un’azione molto comune come quella di installare un antivirus: proteggere i propri dati è basilare per evitare di venire derubati. E questo è valido sia in contesti classici che in quelli crypto, dove la perdita può essere decisamente più alta.
La sicurezza informatica deve venire al primo posto: ovviamente gli exchange e le piattaforme devono fare la loro parte mettendo a punto strategie mirate ma i clienti non devono essere da meno. Un hack ai danni di una piattaforma può portare all’acquisizione da parte degli hacker dei dati del cliente, attraverso il furto di dati KYC dal database della piattaforma stessa.
Prevenire è meglio che curare: è bene quindi informarsi e agire di conseguenza.