Cosa ci si può aspettare da Ethereum 2.0? Lo ha spiegato direttamente l’Ethereum Foundation attraverso un post dedicato nel quale trovano spazio, in particolare, come reagirebbe il protocollo nel caso di problemi relativi ai suoi validatori.
Modfiche di Ethereum 2.0
Ethereum sta lavorando, come ormai ben si sa, a delle modifiche della sua piattaforma che dovrebbero renderlo più attivo e proficuo: fattori che potrebbero però portare i malintenzionati ad attaccarla con maggiore veemenza. Il testo messo a punto dalla fondazione prende proprio in considerazione scenari relativi a minacce che potrebbero rendere il protocollo inutilizzabile.
Uno dei concetti portati all’attenzione dal testo è senza dubbio lo slashing, uno strumento pensato per salvaguardare e che ha due funzioni: evitare che i validatori della rete non lavorino come dovrebbero e rendere molto difficile il portare a compimento un attacco contro Ethereum 2.0.
Cosa succede tramite lo slashing? Attraverso di esso viene in pratica distrutta una parte delle criptomonete messe in stake del validatore che mette in atto un comportamento malevolo, che non voti per il sistema o che dovesse macchiarsi di “double voting” ovvero un voto ripetuto. Tutto ciò serve per mantenere una corretta uniformità della rete relativamente ai blocchi che devono essere validati.
Le azioni sopra descritte, va sottolineato, sono al momento le uniche cause di estromissione dei validatori di Eth dalla fase 0 e dalla blockchain: importante da comprendere è che la distruzione dello stake dei validatori, avviene in modo proporzionale al tipo di attacco portato avanti.
Cosa succederà ai validatori offline di Ethereum
Nel testo improntato dalla fondazione Ethereum è stato analizzato anche il caso del validatore “offline”: nel momento in cui si trovasse in quello stato, esso si troverebbe a perdere i guadagni che avrebbe dovuto ricevere nel momento in cui era non in linea. I programmatori si sono chiesti: cosa accadrebbe ad Ethereum 2.0 nel caso in cui più di un terzo dei validatori risultasse offline? Il sistema è stato progettato, spiegano, per andare avanti, eliminando i validatori offline e ripristinando il corso normale del protocollo una volta ristabiliti i due terzi della potenza di stake. Ovviamente anche in questo caso gli eliminati perderebbero parte delle proprie criptovalute.
In Ethereum 2.0, i validatori che faranno il loro lavoro riceveranno sia una quota fissa di premio sia una in base all’inflazione: la prima è relativa ovviamente alla loro attività, la seconda sarà una quota “variabile” dipendente da numero di lavoratori attivi.
Insomma, sembra proprio che Ethereum stia mettendo dei giusti limiti, nel bene e nel male, al suo funzionamento.