Criptovalute, Slovenia tassa i profitti del 25%

Importante novità riguardo alle criptovalute in Slovenia: il governo ha infatti deciso di tassare i profitti derivanti da esse con un’aliquota del 25%. Una posizione decisamente interessante dal punto di vista tributario per quanto riguarda questo Stato europeo.

La proposta di legge slovena sulle criptovalute

Secondo quanto riportato, l’imposta verrebbe applicata a tutti i profitti derivanti dalla vendita di criptovalute in cambio di valuta fiat, beni o servizi. Non si applicherebbe invece allo scambio di una criptovaluta con un’altra. Usiamo ancora il condizionale perché questa imposta dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2026. E riguarderebbe le plusvalenze derivanti dalle criptovalute.

Non si tratta di un’idea folle da parte del ministro dell’Economia sloveno, soprattutto se si considera che le stime sui potenziali guadagni ottenibili da questa misura parlano di un gettito annuo compreso tra i 2,5 e i 25 milioni di euro.

Una forbice molto ampia, ovviamente dettata dalla potenziale volatilità degli scambi e dall’accoglimento dell’eventuale proposta. È evidente che, qualora la tassazione dovesse ridurre le plusvalenze, anche il gettito fiscale si ridurrebbe.

La proposta di tassare le plusvalenze derivanti dalle criptovalute a partire dal 2026 nasce dal Ministero delle Finanze con l’obiettivo di colmare quelle che sono considerate lacune del sistema fiscale sloveno in merito a questo settore.

Non coinvolto lo scambio di criptovalute

Va sottolineato che la tassa sarà applicata ai profitti realizzati attraverso la vendita di criptovalute tra privati. Quando tali vendite avvengano per ottenere beni, servizi o per convertire in valuta fiat. Non verrà invece applicata nel caso di scambio tra criptovalute diverse.

Allo stesso tempo, qualsiasi guadagno ottenuto prima del 1° gennaio 2026, data di entrata in vigore dell’imposta, non verrà tassato. L’obiettivo è abbastanza chiaro: mettere sullo stesso livello il trattamento fiscale dei guadagni da criptovalute con quello già previsto per azioni e obbligazioni. Ovvero altri tipi di investimento.

Secondo la proposta di legge, i contribuenti dovranno calcolare i propri guadagni come la differenza tra il valore di vendita e il valore di acquisto della criptovaluta, tenendo conto anche delle eventuali commissioni di transazione. Le perdite potranno essere riportate agli anni successivi per compensare i guadagni.

Come già evidenziato, il Ministero delle Finanze intende testare il terreno per valutare se e come modificare la proposta prima della sua entrata in vigore. Secondo i dati della BCE relativi ai pagamenti nell’area euro, la Slovenia è attualmente il Paese con il più alto numero di possessori di criptovalute. Con una crescita annuale importante di possessori di valute digitali.