Le criptovalute saranno mai di uso comune? Da quel che suggerisce il rapporto “State of Crypto 2019” di Blockchain Capital nel suo capitolo dedicato, non si tratterà di qualcosa che accadrà a breve termine, almeno per il momento.
Criptovalute pronte per uso di massa?
Uso comune in realtà andrebbe letto come uso di massa: sono infatti molti gli utenti a livello globale che eseguono transazioni in bitcoin ed altre criptovalute, ma deve essere ammesso che le monete digitali non possono contare su quella fusione capillare che ci si aspetterebbe avessero. Il rapporto sottolinea due fattori importanti: il Bitcoin si sta diffondendo sempre di più tra i millennial ed il numero di sviluppatori impegnati nel settore delle criptomonete è in continua ascesa. Si tratta di una dimostrazione abbastanza evidente che l’interesse per questa materia prima esiste: se a ciò si aggiunge il fatto che anche quelli che sono i grandi investitori istituzionali stanno prestando maggiore attenzione alle criptovalute, va da sé che un maggiore coinvolgimento esista, e che sia aumentato in particolare questo anno con l’annuncio di Libra.
È stata proprio la stablecoin di Mark Zuckerberg, con i suoi potenziali ed alti numeri a far sì che i governi e le banche centrali si “svegliassero” sul tema, in alcuni casi lavorando “contro” la moneta digitale di Facebook.
Cosa deve cambiare per uno di massa
Basterà questo a rendere di massa l’uso delle criptovalute? Per quanto le cose si siano mosse rispetto al passato non è possibile ipotizzare un simile cambiamento sul breve termine. Di certo è nato un forte interesse per la tecnologia blockchain e tutto quello che essa rappresenta. I grafici atti a riprodurre l’attuale situazione nel rapporto di Blockchain Capital dimostrano che non si è, in nessun caso, nemmeno a metà del percorso dedicato a portare le monete digitali ad un uso di massa. Tra le maggiori problematiche da affrontare vi sono quelle relative alla sicurezza: senza una soluzione delle stesse difficilmente Bitcoin e le altre valute potranno divenire di uso comune al pari delle valute fiat.
Gli esperti pensano che le criptovalute saranno pronte ad un uso “mainstream” solo dopo il 2030 e quindi fra oltre dieci anni. In molti investirebbero in questa materia prima se gli strumenti come wallet e exchange venissero semplificati e se venissero creati modelli capaci di rendere più semplici anche le interazioni con le valute fiat.
Una maggiore intuitività quindi, unita a dei programmi di gestione semplici in grado di essere utilizzati con facilità per le proprie tentazioni: sarà possibile riuscire in tal senso?