Nessuno si aspettava un calo così netto del Bitcoin nel corso di questa emergenza da Coronavirus, pensando che la criptovaluta potesse comportarsi come bene rifugio. La verità? Il crollo della moneta fa cadere anche la profittabilità del mining BTC.
Crolla BTC cala la profittabiliità del mining
Da cosa deriva questo? Tecnicamente è semplice: basta confrontare il costo del mining con il valore di mercato dei BTC che si possono estrarre misurando in USD al giorno per 1 THash/s. Qui urge ulteriore spiegazione: il THash è l’unità di misura della potenza di calcolo per il mining di Bitcoin.
Detto questo, quel che è emerso è che il dato della profittabilità è sceso drasticamente sotto gli 0,08 $ al giorno per THash/s. Ovviamente si tratta di una stima dato che il mining varia da luogo a luogo in base alle spese che si devono sostenere per l’esecuzione con variabili differenti in base al costo dell’energia elettrica e della manutenzione da eseguire.
Per comprendere quanto il crollo del Bitcoin e l’emergenza Coronavirus abbiano impattato la profittabilità del mining, basta confrontare il dato attuale, per quanto stimato con quello del 6 marzo, pari a 0,15 dollari e con quello dell’11 febbraio, pari a 0,18$.
Importante andamento dell’hashrate
Sono lontani i tempi in cui i mining valeva 0,50$ (nel giugno 2019) o addirittura come nel dicembre 2017 5 $. Quel che rimane evidente, in ogni caso, è che il valore di mercato dei Bitcoin è sceso esponenzialmente e l’hashrate è contestualmente aumentato per via, quasi sicuramente, dell’halving previsto per maggio.
Esso ha toccato il suo massimo storico lo scorso 5 marzo raggiungendo i 133 milioni di THash/s,: attualmente si staglia tra i 95 e i 100 milioni di THash/s. Tutto questo unito al crollo del prezzo ha portato i miner a guadagnare poco e a sostenere dei costi in pratica invariati.
Molti analisti si aspettano che il profitto possa crescere di nuovo se l’hashate si abbasserà o il prezzo del BTC salirà nuovamente, ma anche in questo caso le variabili da considerare sono molte e tra di essi vi è il lavoro di manutenzione e sostituzione dei macchinari che diversi miner hanno iniziato prima del presentarsi dell’emergenza.
Vi è un’altra possibilità che potrebbe presentarsi e che renderebbe possibile rialzare la profittabilità del mining Bitcoin ed è la rinuncia, da parte di alcuni miner a continuare con la loro attività proprio a causa dello scarsi guadagno. In quel caso l’hashrate finirebbe comunque per diminuire e darebbe modo ai miner rimasti, di poter guadagnare di più.
Purtroppo questa è una situazione senza precedenti nella quale l’intero sistema è costretto a muoversi per tentativi.