Anche un servizio come Coinbase non è immune da quelli che sono gli effetti della Brexit e di recente ha inviato una email ai suoi utenti per informarli dei cambiamenti relativi ai servizi concernenti le monete digitali.
Coinbase cambia banca
Tra qualche giorno il Regno Unito uscirà ufficialmente dall’Unione Europea e Coinbase, per continuare ad operare con tranquillità e mantenere alti gli standard qualitativi che la contraddistinguono ha deciso di cambiare banca e mettersi sotto l’egida della Central Bank of Ireland. E’ importante sottolineare che tale modifica non porterà nessun problema o disservizio all’utente di Coinbase: come legge vuole e per trasparenza, l’exchange ha comunicato il cambiamento.
È avvenuto quello che da tempo Coinbase anticipava ai propri iscritti, ovvero che in caso di Brexit ci sarebbero stati dei cambiamenti. L’exchange, va detto, negli ultimi mesi, aveva reso disponibile il supporto a diverse nuove criptovalute in Gran Bretagna, tra le quali figurano Eos, Tezos (XTZ), Dai e ChainLink (LINK) che si sono aggiunti a Stellar (XLM) BAT, Ox (ZRX), Augur (REP) e Ripple (XRP).
Banche e criptovalute: gli effetti della Brexit
La Brexit può e deve essere considerata uno degli avvenimenti macroeconomici e geopolitici che più hanno influenzato la finanza a 360 gradi negli ultimi 10 anni. Sono molte infatti le conseguenze che si riflettono sulla società inglese ed europea e sui servizi ad essa correlata. L’uscita della Gran Bretagna dall’Eurozona darà vita, dal 31 gennaio, a molti cambiamenti.
E se alcune società che operano nell’Unione Europea hanno già messo in atto spostamenti di sedi legali, per ciò che concerne le banche e le criptovalute i protagonisti dei mercati non sono di certo rimasti con le mani in mano. Il caso di Coinbase è solo uno dei più eclatanti se si pensa al numero di utenti ed alle criptovalute coinvolte.
Per quanto “scattato l’addio”, vi sarà per tutti un anno di transizione, la mancanza di un accordo con l’Unione Europea pesa e non poco su tutte quelle aziende e le banche che lavorano sull’intero territorio. Quali saranno le tassazioni che verranno applicate? Vi sarà un supporto da parte dello Stato nella transizione?
Le domande sono molte e le risposte ancora troppo poche. Per salvaguardare la loro attività le banche hanno richiesto 4 miliardi di sterline di detassazione annuali al Governo minacciando, in caso contrario il cambio di sede.
E per ciò che concerne le criptovalute? Sono diverse le attività che hanno seguito o che minacciano di seguire Coinbase aprendo sedi in Irlanda.