Anche gli exchange si stanno preparando per il prossimo 15 novembre, data nella quale avrà luogo il nuovo hard fork della blockchain di Bitcoin Cash:l’evento infatti sta spingendo tutte le piattaforme chiamate in causa a farsi trovare pronte per supportare la blockchain che ne risulterà.
Gli exchange si stanno preparando al fork
Sono diversi gli exchange che hanno reso noto nei giorni scorsi il fatto di essere al lavoro per poter supportare la catena che si verrà a creare: prima OKEX qualche giorno fa ha comunicato le modalità di ottenimento delle nuove criptomonete, poi nelle scorse ore è stato Coinbase a parlare, specificando però che non supporterà Bitcoin Cash ABC. Cosa significa questo? Semplice, Coinbase supporterà solo Bitcoin Cash Node considerata in generale quella che sarà la catena dominante: nel corso dell’hard fork Coinbase metterà in pausa il trading di Bitcoin Cash per riprenderlo solo una volta che lo sdoppiamento sarà giunto a conclusione.
Come lei anche Binance, Huobi, BitGo e diversi altri hanno sottolineato che supporteranno l’hard fork mettendo in pausa i lavori per questi periodo.
Parlando dell’hard fork di Bitcoin Cash, va detto che al momento la community relativa a questa blockchain è al momento divisa in due: coloro che supportano Bitcoin Cash ABC e Bitcoin Cash Node (BCHN) e con lo sdoppiamento della catena, il prossimo 15 setttembre la situzionè verrà definita in materia più netta. La storia ci insegna che lo stesso Bitcoin Cash nacque nel 2017 con un hard fork di Bitcoin e che la stessa subì nel 2018 un fork a sua volta che diede vita a Bitcoin SV.
In questo caso specifico tale sdoppiamento si rende utile per aggiornare il DAA o ASERT Difficulty Adjustment Algorithm, il quale regola la difficoltà di mining per eliminare la possibilità di importanti oscillazioni nell’hashrate e mantenere l’intervallo di 10 minuti tra i blocchi.
Il problema nella community di Bitcoin Cash
Ma non è questo il problema che intercorre tra le due “fazioni” della comunità di Bitcoin Cash: il pomo della discordia è l’aggiunta del cosiddetto Infrastructure Funding Proposal (IFP) voluto da uno dei sette full node di Bitcoin Cash: Come aveva sottolineato lo sviluppatore Emergent Reasons:
“Bitcoin Cash Node rimuove l’attivazione e il codice IFP in modo che BCH possa, come suggerito da Jiang Zhuoer nel suo ultimo aggiornamento, avere il tempo di sviluppare e implementare metodi volontari“.
L’Infrastructure Funding Proposal renderebbe possibile allocare il 12,5% delle ricompense dei blocchi di Bitcoin Cash ad un fondo dedicato al team per acquistare software e poter sviluppare il progetto. Qualcosa voluto da Bitcoin Cash ABC e non volente da Bitcoin Cash Node.