Binance ha annunciato di aver avviato un progetto chiamato “Bulletproof Exchanger“, volto ad alimentare la sicurezza della piattaforma e combattere tutti i tentativi di riciclo di denaro sporco eseguiti al suo interno.
Binance contro il riciclaggio di denaro sporco
Un programma già attivo in grado, secondo quanto reso noto dall’exchange, di evitare che si riciclassero finora ben 42 milioni di dollari rubati attraverso dei ransomware. Binance sta ponendo molta attenzione al problema: riuscire a contrastare questo tipo di fenomeno significa offrire ai propri clienti un luogo sicuro dove scambiare cirptovalute.
E per raggiungere tale scopo ha deciso di creare una squadra apposita specializzata in sicurezza informatica chiamata a controllare. E’ importante sottolineare che, data la grandezza di Binance come exchange e il flusso medio di transazioni giornaliere, portare avanti un progetto di controllo come Bulletproof Exchanger non è semplicissimo: per tale ragione sono stati messi a punto una serie di algoritmi che tengono traccia dei dati e segnalano le attività potenzialmente illegittime.
La squadra dedicata, in collaborazione con la startup di blockchain analytics TRM Labs, inizia poi a investigare sulla segnalazione per comprendere se si tratti di un illecito. In caso positivo vengono rintracciati i malviventi attraverso il KYC degli utenti.
Un programma che ripaga gli sforzi
Proprio attraverso Bulletproof Exchanger e i suoi alti standard di sicurezza, Binance è riuscito a bloccare, identificare e far arrestare dei malviventi in azione in Ucraina che utilizzavano la piattaforma in modo illecito.
La lotta di Binance contro il riciclaggio di denaro ha subito un upgrade a inizio 2020, quando l’exchange ha per l’appunto investito ancora più denaro per poterne contrastare il riciclaggio e aumentare la sicurezza della piattaforma. Ed è stato proprio per questo motivo e per l’applicazione di un progetto come Bulletproof Exchanger che Binance è stata in grado di fermare un gruppo di criminali che aveva creato un ramsonware capace di carpire a ignari individui circa 42 milioni di dollari in due anni: soldi che i malviventi cercavano di liquidare proprio all’interno dell’exchange.
Come ha spiegato all’interno di una nota sono le collaborazioni di questo genere che possono far crescere il mercato:
“Crediamo fermamente che collaborazioni continuative come questa saranno una vera forza motrice nello spingere l’uso delle ciprtovalute e nel migliorare l’immagine generale di uno spazio così importante come quello crypto“.
Fatto impossibile da confutare dato che il primo e grande problema con il quale molte criptovalute e blockchain si scontrano è proprio quello del mantenimento della sicurezza nelle transazioni e la lotta all’uso improprio dei token.