Il 2019 ha rappresentato per la blockchain un ottimo anno: anche in Italia, dove gli investimenti totali hanno fatto registrare un aumento del 100% rispetto all’anno precedente. A sottolinearlo è l’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano.
Crescono investimenti ma basso utilizzo
Il problema? Nonostante questa crescita essi sono comunque limitati e non pienamente coinvolti nello sfruttamento di tutte le potenzialità della blockchain. In Italia, a differenza di altri stati, non si ha ancora una consapevolezza piena di tutte le possibili applicazioni di questa tecnologia alla filiera di produzione, alla finanza ed in generale nei vari ambiti della vita di tutti i giorni.
L’indagine condotta dall’osservatorio ha reso noto come nel 2019 siano stati avviati in Italia ben 16 progetti: a livello di crescita assoluta il Belpaese è secondo solo alla Gran Bretagna. Il problema è che tali risorse non vengono sfruttate come meriterebbero. Scorrendo il report è possibile verificare come solo il 2% delle grandi aziende e l’1% di quelle più piccole abbia avviato progetti basati sulla tecnologia blockchain pure essendo rispettivamente a conoscenza della stessa il 37% delle prime ed i 20% delle seconde.
Settori applicazione tecnologia blockchain
Come è possibile immaginare, anche data l’esperienza delle criptovalute, i settori dove l’applicazione è maggiore sono la finanza e le assicurazioni, seguite dal settore alimentare e dalla pubblica amministrazione mentre gli ambiti riguardano maggiormente il pagamento ed il tracciamento della filiera. E’ soprattutto nel settore agroalimentare che, per ciò che concerne l’Italia, si pensa che vi possano essere maggiori investimenti.
Tra le altre cose lo stesso ministro Teresa Bellanova ha più volte sottolineato di considerare la tecnologia blockchain un’ottima opportunità per non solo garantire la tracciabilità dei prodotti, ma anche come arma per tutelare il made in Italy e far crescere il settore. Il ministero dello sviluppo economico, dal canto suo, ha giù messo a disposizione parte dei 4 milioni di euro stanziati per progetti basati sulle nove tecnologie proprio su uno relativo alla tecnologia blockchain applicata al diritto d’autore.
Ovviamente l’Italia, in merito alla tecnologia blockchain potrebbe fare molto di più rispetto a ciò che fa ora e non nel campo delle criptomonete. Se tutte le aziende implementassero la tecnologia blockchain all’interno della propria struttura lavorativa sarebbe possibile non solo rendere diverse procedure più semplici, ma senza dubbio si riuscirebbe a renderle più sicure, difendendo il settore di pertinenza da eventuali problematiche di tipo delinquenziale, favorendo un risparmio notevole che potrebbe essere utilizzato per far crescere l’azienda stessa.