A quanto pare la BCE, la Banca centrale Europea, non ha paura delle criptovalute in generale e di Libra di Facebook nello specifico, visto che sembra aver deciso di lanciare una stablecoin legata ad un progetto chiamato “Eurochain”.
Quando nasce Eurochain
Un lavoro quello di Eurochain in realtà già in corso dall’aprile del 2018 ma che è stato “presentato” ora con maggiori dettagli. Quel che si sa è che si tratta, per il momento, di una ricerca su soluzioni basate su DLT applicata nel campo delle infrastrutture di pagamento che sarebbe di supporto a quelli che sono al momento i servizi già messi a disposizione dalle banche centrarli per loro definizione.
L’obiettivo? Creare un sistema di pagamento, “centralizzato”, per le valute digitali delle banche centrali. In poche parole le caratteristiche tipiche della tecnologia blockchain verrebbe applicata per salvaguardare la privacy degli utenti, soprattutto per le transazioni di basso valore riuscendo comunque ad applicare i controlli antiriciclaggio anche per transazioni più elevate.
Perché si parla di una sfida nei confronti di Libra? Semplice: perché la stabecoin della BCE riuscirebbe nel salvaguardare proprio quegli aspetti che al momento per la criptovaluta rappresentano un punto debole.
Eurochain e Libra, un confronto
Non si sa tantissimo di entrambi i progetti, ma è possibile già ora mettere a confronto Eurochain e Libra su quelli che sono i dettagli emersi: ovviamente il primo fatto eclatante è che come stablecoin quella della BCE sarebbe controllata da una banca centrale mentre Libra sarebbe nelle mani di un privato. Un fattore che fa vedere in luce ambigua parte della nota che ha accompagnato la rivelazione del progetto visto che l’istituto europeo ha sottolineato come “la prospettiva di iniziative della banca centrale non dovrebbe scoraggiare ma neppure affollare le iniziative private per creare rete di pagamenti veloci ed efficienti nell’area euro”.
Altro fattore importante: la BCE ha sottolineato che non si è in procinto di dare vita nell’immediato alla CBDC, una central bank digital currency) nell’area euro. Ma nel caso essa venisse creata, avrebbe in pratica le stesse caratteristiche già annunciate per Libra e sarebbe quindi una moneta totalmente centralizzata.
La vera differenza, come già anticipato, sarebbe nella sua gestione: un ente pubblico da una parte, un privato (sebbene no profit grazie alla formazione di Libra Association) dall’altra.
E questo implica tutta una serie di processi che debbono per sicurezza essere comprovati prima di un qualsiasi utilizzo retail: la criptomoneta francese, in fase di test nel 2020, ne è la dimostrazione più diretta.