Bitcoin, aumenta ritenuta sulle plusvalenze

Il Bitcoin è al centro delle attenzioni del Fisco. La ritenuta sulle plusvalenze infatti passa dal vecchio 26% al nuovo 42%.

bitocin debutto wall street coinbase

Bitcoin nelle mire del Fisco

Si parla tanto di come sia necessario regolarizzare le criptovalute, ma a quanto pare, si è fatto prima ad alzare le tassazioni che lo riguardano. L’annuncio in merito all’aumento della ritenuta sulle plusvalenze di Bitcoin è stato dato direttamente dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Tutto ciò rientra su una serie di norme anti-evasione perfezionate. Ad esempio, fra queste compare anche la necessità di pagare con carta se si vorrà richiedere il rimborso della ricevuta del taxi.

Tutte iniziative legate alla Manovra 2025 e approvate dal Consiglio dei Ministri. Non è la prima volta che i Bitcoin in tal senso diventano oggetto dell’attenzione del Governo a livello tributario. Dobbiamo anche ammettere che le criptovalute e soprattutto Bitcoin non sono strumenti finanziari in mano a piccoli risparmiatori dato il loro valore. Allo stesso tempo però sembra proprio che negli ultimi due anni l’Esecutivo abbi teso a voler far cassa su di loro. Già per quel che riguarda l’anno di imposta 2023, la tassazione delle criptovalute ha presentato la novità della plusvalenza superiore a 2.000 euro tassata del 26%.

Con questa nuova manovra si è fatto un ulteriore salto in avanti dato che questa imposta, imponibile oltre 2.000 euro di plusvalenza, è stata quasi raddoppiata.

Azione giusta? O si poteva fare altro?

minare bitcoin bmw ibrida

Si potrebbe dibattere a lungo di quanto questa azione da parte del Ministero dell’Economia sia considerabile giusta. La realtà dei fatti ci mette davanti a un Paese nel quale la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. E questi ultimi, molto verosimilmente, potrebbero possedere un portafoglio di criptovalute. Bitcoin è senza dubbio quella più redditizia al netto della volatilità dalla quale viene colpita a seconda dei momenti. È naturale quindi che nella scelta di tassare in modo maggiore qualcosa si propenda per Bitcoin o altre monete digitali.

È giusto? La risposta potrebbe essere comunque positiva, visto il valore di Bitcoin e quelli che possono essere potenzialmente i suoi possessori. Sicuramente persone che sono in grado attraverso lo stesso valore di Bitcoin di poter sostenere tale gabella.

Ovviamente si può parlare di quanto sarebbe stato più consono eliminare, ancor di più, gli sprechi dell’amministrazione pubblica. O di come piuttosto che farsi fare un prestito dalle banche sarebbe stato più adeguato tassare gli extraprofitti.

Detto ciò, questa azione sui Bitcoin e le altre criptovalute rende ancora più palese come sia necessaria una regolamentazione più severa e importante su questo mercato. Cercando comunque di mantenere equa, in base all’andamento, la pressione fiscale.

Lascia un commento