Micar, cosa cambierà in Italia

Micar è un regolamento europeo firmato lo scorso anno riguardante le norme attive nel mercato cripto. Come cambierà la situazione in Italia dopo l’approvazione del decreto legislativo di adeguazione alla norma approvato il 30 agosto scorso dal Consiglio dei Ministri?

Cosa è Micar

Il Regolamento 2023/1114 UE o Micar, acronimo di Markets in cripto assets regulation, è parte di quel pacchetto di misure conosciuto come Digital finance package che ha come scopo la creazione di norme valide per tutti per quel che concerne il mercato delle criptovalute.

Micar è senza dubbio uno strumento del quale si aveva bisogno, soprattutto se si pensa a quelle che sono le sempre più avanzate e nuove attività riguardanti il mercato cripto. Da sempre l’obiettivo è quello di proteggere chiunque voglia investire nello stesso, rendendo trasparente il mercato e assicurando una certa stabilità finanziaria.

Il Regolamento, in tal senso, sancisce sia i requisiti relativi all’offerta di cripto attività e la loro emissione nonché elementi da rispettare per chiunque fornisca questo tipo di servizi come i Wallet e gli Exchange. Micar stabilisce inoltre delle regole specifiche da seguire riguardanti specifiche attività cripto tra le quali gli strumenti finanziari basati su DLT Technology, i token di utility e le stablecoin.

Cosa cambia quindi in Italia? Di certo con il decreto legislativo il nostro paese si allinea alle richieste europee, integrando le disposizioni del regolamento all’interno della legge nazionale. In questo modo anche in Italia il mercato delle criptovalute e ciò che ne consegue sarà costretto a lavorare all’interno di un ambito normativo uniforme e chiaro. Il quale non deve essere preso come una limitazione dell’utilizzo delle cripto quanto di un mezzo affinché queste si sviluppino in modo sostenibile.

Controllo in mano a Bankitalia e Consob

Per quel che riguarda la supervisione e la vigilanza richieste da Micar, queste sono state affidate alla Consob e alla Banca d’Italia. In modo tale che le loro competenze si completino, proprio grazie alla loro differenziazione legata alle diverse zone di operatività e obiettivi da raggiungere.

Per fare un esempio la Consob potrà imporre sanzioni di tipo amministrativo e dar vita a misure correttive nel caso vengano violate delle norme. E potrà applicare il suo potere investigativo. Essenzialmente è da considerare non solo l’interlocutore di contatto con l’ESMA, ovvero l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ma anche l’ente in grado di proteggere gli investitori.

Assicurandosi, grazie alla sua attività, che i fornitori di servizi di criptovalute e gli emittenti di token si muovano nell’interesse dei loro clienti. Per quel che riguarda la Banca d’Italia questa si occuperà di una vigilanza di tipo prudenziale, lavorando sull’adeguatezza patrimoniale e sul contenimento del rischio rispetto a chi fornisce servizi o emette token. In caso di crisi non solo sarà responsabile di procedure di risoluzioni ma potrà anche ordinare una liquidazione coatta amministrativa nel momento in cui questa si dovesse ritenere necessaria.

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