Libra di Facebook non sarà operativa entro il 2020 come era stato pianificato: è questa la realtà dei fatti causata dall’abbandono di partner commerciali prima della partenza ufficiale del progetto e delle pressioni che lo stesso sta subendo dalla politica.
Chi ha abbandonato Libra
Da quando il primo annuncio relativo a Libra, la criptomoneta di Mark Zuckerberg, è diventato pubblico, quello che era un entusiasta interessamento alla nascita di una nuova moneta digitale si è presto trasformato in un incubo: ieri alla prima riunione del Libra Council, erano molte le defezioni che hanno fatto sentire il loro peso: Stripe, Ebay, Visa e Mastercard, Paypal solo per citarne alcuni.
E sebbene tutte le procedure necessarie siano state condotte, è innegabile che Facebook abbia accusato il colpo: la sua criptovaluta, che sarebbe dovuta nascere senza scossoni ed essere operativa il prossimo anno, necessiterà sicuramente di maggiore tempo per fare il proprio debutto ufficiale. Come ha spiegato Dante Disparte, vicepresidente e responsabile della comunicazione di Libra al Financial Times, sebbene sia quasi tutto pronto dal punto di vista tecnologico a preoccupare al momento è l’aspetto regolamentare, caratterizzato da incertezza generale. Prima di poter essere operativi è necessario possedere delle approvazioni che potrebbero arrivare in tempi più lunghi rispetto a quelli stimati inizialmente.
Il board di Libra
Il lancio di Libra sarebbe dovuto occorrere nel 2020, ma sono bastate poche settimane per rendersi conto che la criptovaluta di Facebook avrebbe dovuto combattere con problemi ben più opprimenti di quelli tecnici. Subito una buona parte della politica di tutto il mondo (ed in particolar modo quella americana, N.d.R.) ed esponenti finanziari si sono opposti al progetto e purtroppo l’addio di interlocutori come Visa, Paypal e Mastercard ha portato via con sé la propria garanzia di affidabilità sulla quale Libra basava le stime temporali di via libera al progetto.
Non bisogna infatti dimenticare che la nuova criptovaluta deve ricevere l’avvallo dalle authority sia in Europa che negli Stati Uniti. Ad ogni modo, a Ginevra, è stato firmato, da parte dei 21 membri rimasti (tra cui appaiono Uber, Lyft, Spotify, Vodafone e Iliad, N.d.R.)lo statuto della Libra Association, l’entità incaricata della gestione e della governance dell’architettura blockchain di Libra. E’ stato nominato un board composto da David Marcus (Calibra), Matthew Davie (Kiva), Patrick Ellis (PayU), Katie Haun (Andreessen Horowitz) e Wences Casares (Xapo): gli stessi hanno poi votato quello che sarà il team esecutivo del Libra Council, composto da Bertrand Perez, chief operating officer e presidente, Dante Disparte, head of Policy and Communications e vicepresidente e Kurt Hemecker, head of business development.
Da qui, il percorso ufficiale di Libra inizia davvero.