Uno scam “vecchio” che si è rivelato il primo ad esplodere nel 2021: si parla di TronChain, lo schema Ponzi individuato e partito nel luglio del 2020 sulla blockchain di Tron.
Uno schema piramidale crypto poco affidabile
Il funzionamento di questa truffa si basava sul quelli che erano i classici elementi di un sistema piramidale, ovvero la promessa di un guadagno importante alimentato dalle sottoscrizioni di altri utenti come di solito avviene su questi schemi. Un meccanismo che può forse far guadagnare chi è più in alto nella piramide ma che si rivela essere una truffa con perdite per la maggior parte degli altri partecipanti.
Il premio che veniva garantito era di quelli impossibili da ignorare: veniva infatti garantita una rendita del 310% su quanto si era investito con un 1% di accredito al giorno. Secondo lo schema chiunque avrebbe potuto recuperare il proprio capitale entro 100 giorni dall’inizio dell’affare.
Il problema che ha portato alla scoperta della truffa è stato il meccanismo dei referral che ha portato ad un crollo celere della struttura piramidale. Secondo contratto erano previste percentuali del 30% a chi portava nuovi sottoscrittori, con ulteriori percentuali del 10% e 8% fino al 15° grado di collegamento.
Come ogni Ponzi che si rispetti, anche quelli condotti nel mondo delle criptovalute risentono delle stesse difficoltà di quelli proposti in contesti classici: più si è alla base della piramide più è necessario non solo avere creatività, ma assicurarsi un piano B per non perdere il denaro investito.
Erano stati per questo inseriti dei gadget, tra cui uno chiamato “Insurance“: si trattava di un fondo dove venivano versate parte dei versamenti e da cui si sarebbe dovuto attingere per consentire ai nuovi collaboratori di riprendere almeno la cifra investita.
Molti utenti hanno perso le loro criptovalute
Un altra possibilità era quella di poter fare liquidity mining guadagnando dei token di governance (UME) e successivamente dei token finanziari copiati da Yearn Finance (EFT), tutto all’interno di un ecosistema che poteva contare su applicazioni e un DEX.
L’inizio della fine? Il momento in cui sono mancati i sottoscrittori e i fondi sono finiti: qualcosa che ha portato i sottoscrittori a prelevare ciò che spettava loro anche bypassando il blocco dei prelievi, che gli ideatori di TronChain avevano attivato solo sull’interfaccia web del progetto. In questo modo gli utenti che erano stati bloccati hanno potuto comunque prelevare direttamente dallo smart contract, svuotandolo.
Per TronChain ora sono state fatte promesse di reintegro partendo dalla creazione di una nuova catena di sistema priva di errori che servirebbe per rimborsare almeno parzialmente coloro che sono stati truffati.