Spunta Project, la prima reale applicazione della blockchain in Italia per la gestione del sistema bancario è pronta a lanciare la sua prima wave entro fine novembre al fine di divenire attiva entro maggio 2020.
Cosa è lo spunta project
Lo Spunta Project viene definito da molti come un cantiere da sperimentazione perfetto per la DLT nel settore bancario ed a ragione. Saranno tre le wave in tutto che faranno partire definitivamente il progetto dopo tre anni di lavoro dando modo di gestire in modo differente dal passato il processo di spunta interbancaria. Parliamo di un ambito considerabile relativamente semplice e di nicchia regolato da un Accordo Interbancario emanato dall’ABI nel 1978.
Proprio per la sua natura è stato scelto come primo vero esempio di applicazione blockchain per banche ma non solo: era da tempo, come racconta Silvia Attanasio, la Responsabile Ricerca di Abi Lab (ente creatore del progetto, N.d.R.) che si cercava un modo di rinnovare la spunta interbancaria senza riuscirci. I DLT e la blockchain hanno rappresentato la perfetta occasione per sperimentare.
I problemi interni allo Spunta Project
Non è un caso che ci siano voluti tre anni di “sperimentazione” per dare allo Spunta Project il via libera che merita: vi sono state infatti alcune criticità da superare. La prima senza dubbio riscontrabile nell’impatto economico: il costo iniziale di investimento ha influenzato molto i tempo di manovra. Evidenziando un altro problema, ovvero quello della necessità di una strategia a lungo termine al fine di estendere in maniera completa la DLT al settore bancario. Sia dal punto di vista economico che strutturale.
Nel corso di questi tre anni di vita del “cantiere” Spunta Project è stato infatti possibile per gli sviluppatori verificare quelle che sono le limitazioni intrinseche della tecnologia blockchain, superate grazie al lavoro di confronto di tutti gli sviluppatori del progetto che hanno man mano corretto il tiro ogni volta che ve ne è stato bisogno.
E se a livello tecnico Spunta Project ha dimostrato che vi sono buone probabilità di raggiungere il risultato sperato, la sua stessa natura ha portato il sistema bancario a chiedersi come regolare la governance di un simile schema. Se l’iniziativa è distribuita, chi governa una infrastruttura che per definizione ha bisogno di regole?
Insomma, la necessità di rispondere ad alcune domande permane, soprattutto per ciò che concerne la regolamentazione del sistema. Tutti questi quesiti molto probabilmente troveranno risposta con il suo lancio definitivo e la sua applicazione nel 2020